Come recuperare da un infortunio: le fasi riabilitative da seguire

Quello dell’infortunio può essere un trauma più o meno grave, non soltanto a seconda della natura dello stop stesso, ma anche in virtù dei tempi di riabilitazione e di recupero. Spesso se ne sente parlare nel mondo dello sport ma, in generale, può trattarsi di un qualcosa che avviene anche nella dimensione quotidiana, ad esempio a seguito di una caduta, un trauma di altro genere o in virtù di una difficoltà che si vive sul mondo del lavoro. In ogni caso, che l’infortunio sia di un mese o di più mesi, c’è bisogno di stabilire una fase di recupero attraverso tutta la fase riabilitativa da seguire. Di seguito, si indica tutto ciò che c’è da sapere in merito.

Le conseguenze principali di un infortunio

Indipendentemente dalla natura di un infortunio e dei tempi da seguire in fase riabilitativa, le conseguenze principali di un trauma di questo genere interessano da un lato il dolore post-infortunio, dall’altro l’infiammazione della zona interessata. Ciò determina, a sua volta, altri problemi che hanno a che fare con rigidità articolari, ridotta elasticità muscolare e stati di contrattura, calo di tono muscolare, debolezza del muscolo, alterazione della mobilità, riduzione della densità ossea e peggioramento delle condizioni cartilaginee. Per tutte queste problematiche esistono, ovviamente, delle risposte specifiche del proprio organismo, dei tempi di recupero differenti e delle azioni che potranno essere svolte anche in termini di fisioterapia e non solo.

Riposo necessario

La prima azione che dovrà essere necessariamente svolta, indipendentemente dalla natura di un infortunio, interessa il riposo necessario che permetterà il recupero e che, prima di sforzare nuovamente la zona interessata, garantisce un’attività dal punto di vista muscolare, osseo e cartilagineo; il riposo forzato viene imposto direttamente dal professionista a cui si fa riferimento, che indicherà non soltanto le tempistiche da seguire, ma anche le condizioni necessarie affinché il riposo sia efficace. Ad esempio, potrebbe essere utile evitare il movimento che sforza direttamente la gamba, se colpita da un trauma, per cui nei primi mesi immediatamente successivi all’intervento si consiglia di utilizzare una sedia a rotelle o delle stampelle.

Per il primo aspetto, si consiglia di fare affidamento ad uno strumento che sia semplice da manovrare, restituendo anche quella giusta indipendenza di cui una persona infortunata ha bisogno: con una carrozzina superleggera, ad esempio, sarà molto semplice spostarsi da un luogo all’altro senza fare affidamento all’aiuto di chi dovrà intervenire per spingere o governare la sedia a rotelle stessa. Quanto alle stampelle, queste potranno essere utilizzate per iniziare a sollecitare la zona interessata ma senza provocare nuovi traumi.

Fasi successive di recupero da un infortunio

Le fasi successive di recupero da un infortunio saranno interessate da tante altre azioni che dovranno essere svolte soprattutto in ambito di fisioterapia: si tratta di attività che, se svolte in maniera corretta, permetteranno di sollecitare la parte del corpo interessata dal trauma, affinché quest’ultima inizi a lavorare correttamente prima di un recupero completo. Esistono delle azioni che possono essere svolte, con una certa accortezza, per riuscire in tale intento; innanzitutto, si può iniziare a sollevare leggermente la gamba o il braccio, solo nel caso di un infortunio localizzato e che causa gonfiore. In questo caso, si tratta di un’azione che permette di ridurre il gonfiore stesso e di accelerare i tempi di recupero, per cui si consiglia di farlo il prima possibile.

Per ridurre il dolore è consigliato applicare del ghiaccio nella zona in cui si sente maggiormente fastidio: per far sì che l’utilizzo sia corretto e risolutivo, le tempistiche dovranno andare dai 20 ai 30 minuti, più volte al giorno. Nel caso di dolori acuti, si può utilizzare il ghiaccio anche ogni due ore, per provare una sensazione di sollievo maggiore, magari facendo affidamento ad una borsa di ghiaccio. Altro consiglio è quello di comprimere l’area infortunata utilizzando delle garze sterili o delle bende che permettono di tenere stretta (ma non troppo!) la zona interessata dal dolore. Per riuscire a recuperare del tutto sarà necessario riabituare muscoli, ossa e cartilagini al movimento, tramite piccoli esercizi e terapia manuale che permetteranno di stimolare le zone ma senza causare traumi, con piccole azioni di sollecitazione (come ruotare la caviglia o muovere l’anca). Si consiglia, infine, di evitare troppi antinfiammatori, a meno che il dolore non sia insopportabile.