Tonno in scatola: la verità sulla sua possibile pericolosità

Il tonno in scatola è ovviamente molto usato, soprattutto nel corso della stagione calda. D’estate è frequente che si apra una scatoletta e la si mangi magari insieme al riso, semplicemente in insalata. Eppure secondo alcuni questo tonno farebbe del male alla nostra salute. Ecco cosa dobbiamo sapere e dov’è la verità.

Tonno in scatola: fa male o no?

Il tonno è un alimento molto benefico, in particolar modo per la presenza di Omega 3. Molti altri alimenti a base di pesce hanno questo acido grasso che protegge il cuore e fa molto bene alla salute. Purtroppo quando si parla di tonno in scatola, soprattutto se al naturale, si dà per scontato che questi nutrienti vengano mantenuti esattamente come sono. E quindi si crede di fare un pasto salutare. In realtà bisogna mettere dei puntini sulle I.

In questo periodo infatti c’è molta confusione sugli alimenti che fanno male e quelli che fanno bene, e la responsabilità si può attribuire anche alle numerose bufale che circolano. Il tonno in scatola perde gli acidi grassi, perché il processo per mantenerlo non gli consente di avere ancora tutti i nutrienti.

Il processo è paragonabile a quello di cottura di certe carni che, se crude conterrebbero una quantità molto importante di ferro, cotte diventano quasi inutili. Allo stesso tempo, il tonno potrebbe non essere così salutare come pensiamo anche perché quello in scatola contiene – ed è stato dimostrato – mercurio e policlorobifenili.

Si tratta di sostanze pericolose dalle quali bisognerebbe stare alla larga, ma questo non significa che dovremo dire addio al tonno. Semplicemente il consiglio è quello di evitare il più possibile la variante in scatola, oppure scegliere marche note con ingredienti molto chiari e salutari, senza badare troppo a spese.

In questo modo potremo beneficiare di tutti gli effetti positivi di questo alimento, e sono davvero tanti.